RISPOSTA A SPLENDORIBUS2003 - DELLA BENEVOLENZA E DELL'INDIFFERENZA

AVVERTENZA: non so se ci sono limiti di lunghezza per i post; perciò questa risposta si trova anche qui per comodità di lettura, se risultasse troncata:
http://www.adaptive.it/dbl/dbli.htm

1. Ricambio il saluto volentieri.

2. D'accordo. Apprezzo che finalmente qualcuno voglia riportare la discussione alla sua radice, invece di insultarmi. Ci sono anche altri qui intenzionati ad un vero confronto, ma sento prevalere l'insulto a cui forse ho reagito troppo impulsivamente.

3. Qui il riferimento ai cristiani era solo a proposito del concetto cristiano di anima che non capisco. Veramente non capisco e mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse. Ne ho lette diverse definizioni e interpretazioni, ma è un concetto che non riesco a cogliere.

La "dispositivizzazione delle facoltà intellettuali" c'entra col caso Gage in quanto il suo cervello è stato fisicamente alterato causando una modificazione di comportamento. La frase è ripresa da un ragionamento che ho fatto con "studentello" a proposito del fatto che "evoluzione + dispositivizzazione neurobiologica delle funzioni cognitive, emotive e di regolazione, fanno un quadro critico per la tradizione concettuale Aristotelico-Tomista su su fino a praticamente tutta la filosofia contemporanea, debolisti compresi".

Se segue lo scambio di post tra me e "studentello" trova chiarimento su ciò che intendo.

4. D'accordissimo. Il problema è nato dal fatto che mi sono trovato a dover decodificare tra le righe di altri interventi cos'erano insulti verso di me e cosa interesse per discutere.

5. Meno male! Sono contento che si ragioni invece che giudicare.

6. La radice di questa discussione era il riassunto di una argomentazione un po' più articolata che si trova qui (non è una autocitazione ma il rimado ad un ragionamento già fatto, visto che mi è stato fatto notare che è poco elegante autocitarsi): http://www.adaptive.it/ph/moderncri.htm

Le mie motivazioni personali di distanza dal Cristianesimo sono banali: trovo la cosa totalmente incredibile, anche se trattasi di favola tutt'altro che sgradevole. Forse la più articolata opera di affabulazione mai vista. Ma completamente incredibile se la si analizza con quel minimo di "senso di realtà" che tutti gli animali hanno e che consente loro di sopravvivere. E la radice di tale follia è nel pensiero greco che con la dinamica e i processi si trovava a disagio, a mio parere.

Post-moderno. Non mi piacciono le etichette. Trovo che la scienza moderna produca esiti di relativismo etico necessariamente. A causa del modo di produrre conoscenza: fare teorie con cui rilevare fenomeni e correggerle in base alle risposte che i fenomeni interrogati producono, in un processo ciclico analogo ai loop di regolazione a feedback negativo. Questo è anche un abbozzo di discussione sulla sua domanda 2. Ulteriori specificazioni le ho fatte nelle mie risposte a "studentello" e a "don Rino", oltre che nel testo lungo già citato.

Riguardo alla dipendenza tra materia e logos è semplice. La materia produce il logos e non il contrario. Non si dà logos senza materia, mentre si dà materia senza logos.

Sul caso Gage non so dire molto di più di cosa ho detto sopra quando ho parlato di "dispositivizzazione delle funzioni intellettive". Se invece intende volermi far parlare del caso Gage in rapporto a questioni di "senso" (dove per "senso" sia quello stato soggettivo di empatia o compassione di cui ho accennato con don Rino) allora non so che dire. Io non penso che si possano fare ragionamenti generali su quegli stati soggettivi. Non li ritengo accessibili alla conoscenza ma solo alla esperienza soggettiva. Non avendo avuto rapporti col il signor Gage, non so che dire. Direi banalità frutto dell'operazione retorica contenuta nel racconto del caso Gage, che non è il signor Gage, morto prima che io nascessi e che comunque difficilmente avrei conosciuto per motivi geografici.

© 2005