A TUTTI I LETTORI DI QUESTA LISTA:
Accipicchia! Dalle reazioni deduco di aver toccato un vero nervo scoperto.
Mi scuso per l'epitteto "mammolette" dato in modo generalizzato. Ma era rivolto SOLO ai rispettivi destinatari che, dotati anche di forti sensi di colpa, sanno di esserlo (destinatari e mammolette) e attaccano, non so perché.
E rettifico la mia affermazione che tutti si nascondono dietro pseudonimi. Alcuni non lo fanno e si presentano col loro nome. Altri invece li usano. E' un'usanza del sito e mi va benissimo.
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L'ORIGINE DI QUESTA DISCUSSIONE:
A me pare di aver posto pubblicamente un problema argomentando la mia posizione. Lo ripeto caso mai fosse sfuggito il filo della discussione:
E' compatibile il cristianesimo con la modernità?
http://www.adaptive.it/ph/moderncri.htm
La filosofia è anche dura discussione e non solo ricerca della felicità o del vero bene. O puro ossequio. I grandi ammazzamenti, pensati a freddo come tali, sono prodotto diretto della filosofia etica (in particolare la filosofia etica prodotta dalla cultura giudeo-cristiana e tedesca). Vale la pena di discutere duramente gli aspetti di ragionamento che ci stanno dietro. Comunque non è obbligatorio essere moderni.
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A CINICO IN PARTICOLARE:
I suoi argomenti contro i miei sono davvero illuminanti, come chiunque può vedere da sé, se sa ancora pensare con la sua testa.
I "ragazzi" (come li chiama lei e il sig. Teston, che richiama all'ordine della dottrina del vero bene) devono essere tutelati, cresciuti e forgiati come minus habens? o possono cercare le loro strade intellettuali criticamente, scoprendo lo spettro di ciò che si può pensare anche senza dottrina?
Se e quando ho attaccato ad personam l'ho sempre fatto argomentando pubblicamente in riferimento ai temi esposti in pubbliche affermazioni dell'individuo in questione. Non ho mai attaccato ad personam riferendomi a presunte di lui frustrazioni di carriera, come fa lei in mancanza di argomenti nel merito della discussione. Forse lei parla di sé, pensando di parlare di me, come spesso capita a molti di voi cristiani: parlare per altri. Lo avete come unico metodo per parlare del VERO BENE.
Mettervi nei panni degli altri. Anche se non richiesti. Anche di chi non c'è. Impersonare, da cui la vostra dottrina della "Persona", con cui fate leggi bastone basate sulle vostre patologie interpretative. Ne testimonia il vostro sistematico generalizzare acriticamente questioni non generalizzabili che riguardano la soggettività. Patologia è ovviamente un termine che implica valutazione soggettiva.
Ma i suoi effetti diventano oggettivi nella misura in cui quelle leggi della comunità agiscono anche su altri che non hanno le vostre patologie interpretative della realtà fisica. Mi riferisco alle leggi sulla riproduzione di sé, variamente declinate, con cui fate le più violente incursioni nella soggettività altrui in nome di quel nulla che per voi è verità. Ma non solo. Basti pensare al concetto di "fecondazione eterologa".
Svelo un fatto, indice della confusione concettuale che il pensiero cristiano induce. Qualcuno ha sottoposto ad un motore di ricerca questa frase, per poi arrivare alle mie pagine WEB: "ricombinazione omologa ed eterologa del DNA". Ovvero: come si riesce a far diventare fisica una differenza metafisica pilotata da una preferenza morale arbitraria. Come se esistesse una differenza tra la ricombinazione del DNA nella fecondazione da voi definita "omologa" ed quella, sempre da voi, definita "eterologa". La gente cerca ragioni fisiche (ricombinazione, DNA) che grazie ai contorcimenti del pensiero cristiano sfumano in questioni metafisiche intese come fisiche. Tutto detto. Un caso non fa storia, ma fa pensare.
Ci sono anche altre forti passioni per il pensare, che non vi riesce di omologare ai vostri criteri. E chi pensa liberamente non sa mai se pensa giusto. Semplicemente lo propone. Io sono uno che non è stato mai sottoposto al lavaggio del cervello cristiano (cattolico, luterano, comunista, catto-comunista, catto-conservatore, proto-nazista e proto-fascista, ecc.). Per questo vi riesce difficile decodificare un percorso intellettuale di libertà.
Presumere è l'arte dei cristiani. Sa, di presunzione in presunzione, si costruiscono castelli in cielo che però non stanno in terra. La patologia (termine soggettivo, ovvio) nasce quando si finisce col crederli reali e fondati. E' allora che si ha bisogno di lettini, psico-farmaci e confessionali con i quali lei mostra essere concretamente e profondamente dimestico. Ne è forse (tossico)dipendente? Dei lettini ovviamente, non vorrei essere frainteso.
La maieutica vale in tutte le direzioni. Non è una catena di comando. Come la vita non lo è. Il caso regna. Forse Platone pensava fosse una catena di comando, facendo parlare Socrate nei suoi spettacoli. Ed è anche un caso che io sia qui a risponderle.
"Noi non siamo figli del caso", dice il vostro capo. Sarà vero? E la vostra Provvidenza che ci sta a fare?
Le domande e le provocazioni costringono tutti a pensare fuori dei propri schemi e ad affinarsi. Questa è la maieutica del confronto. Diversa da quella di Socrate a lei cara. Maieutica solo raccontata negli pseudo-dialoghi di Platone che notoriamente amava scriversi domande e risposte da solo, in confronti finti. Tecnica che Paolo, o dovrei dire Saulo, di Tarso a fatto sua, diventando il genio e maestro insuperato della televendita. Forse sarà lei a cercare confronti per poter trarre un alto sentimento di sé attaccando SOLO ad personam senza argomenti, facendolo per primo e nascondendosi.
La ringrazio per l'occasione di confronto che mi ha offerto. Mi rimane una curiosità: cosa sono i transfert?
Saluti.